Alla attenzione dei Deputati

del Parlamento italiano

RICHIESTA DI INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

Al Circolo Sing Sing, dal '94 ad oggi si sono iscritte oltre dodicimila persone, ricercando in forma privata quei servizi che moltissime biblioteche in Italia e nel mondo offrono a carico del contribuente. Soltanto ad Arezzo sono in catalogo circa 35.000 compact disc e altri servizi di approfondimento culturale sono offerti nell'ambito del cinema e della multimedialità. Su di noi sono state svolte molte verifiche penali dalle quali siamo sempre usciti a testa alta. Oltre dieci anni fa, però, il Tribunale Civile di Siena iniziò un procedimento contro la sede senese e prima che ancora vi fosse il processo, il Circolo si vide svuotare del patrimonio culturale che conteneva. Già a quel tempo, il Senatore Stefano Boco, inoltrò al governo Prodi di allora una interrogazione ai ministri della cultura, della giustizia e al capo del Governo senza che però vi fosse alcuna risposta. Torno a chiedere un simile intervento perché da allora la situazione si è ulteriormente aggravata. Lo stesso magistrato che dispose il primo sequestro oggetto di quella interrogazione, avendo fatto carriera, si è occupato impropriamente e dolosamente anche del processo di appello di Firenze. A nulla sono valse le mie denunce contro quel magistrato intorno al quale i colleghi togati hanno evidentemente fatto quadrato, consentendogli di uscire indenne dalle mie denunce anche se in tutta evidenza aveva dichiarato il falso per ricevere una rapida archiviazione. Inoltre, c'è da sottolineare il fatto che il suo diretto superiore ha collaborato ad un tale insabbiamento, considerato che invece di verificare disciplinarmente il suo operato ha inteso rendersi colpevolmente complice. Per questo è stato da me denunciato anche il Presidente della Corte di Appello che, invece di verificare come mai un magistrato interveniva in un processo firmando a nome di un collega e poi negava di aver preso parte a quelle udienze ( sostenendo implicitamente che lui non c'era visto che il nome sopra al dispositivo era di altri ) non ha fatto assolutamente nulla. Il Consiglio Superiore della Magistratura, inoltre, non svolge il suo ruolo di verifica, e assolve sempre e comunque i magistrati anche quando essi agiscono con evidente DOLO e COLPA GRAVE come da me indicato con evidenti ed abbondanti prove. La prego di leggere i documenti che Le metto a disposizione a questo indirizzo: PER MAGGIORI INFORMAZIONI LEGGERE GLI ALLEGATI DOCUMENTI

Mi dichiaro completamente disponibile a fornire ogni ulteriore approfondimento offrendo tutta la documentazione del caso per meglio far comprendere la gravità di quanto da me raccontato. Sono a disposizione 24 ore al giorno presso questo numero 3475977279 per aggiungere le informazioni che in questo breve spazio non potevo dare. Con la speranza che la mia richiesta venga quantomeno presa in considerazione porgo i miei migliori saluti.

Fabio Del Toro.

ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11861

Seduta di annuncio: 472 del 05/05/2011

Primo firmatario: BORGHESI ANTONIO

Gruppo: ITALIA DEI VALORI

Data firma: 05/05/2011

Destinatari: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 05/05/2011

Stato iter: IN CORSO

Interrogazione a risposta scritta 4-11861 presentata da ANTONIO BORGHESI giovedì 5 maggio 2011, seduta n.472

BORGHESI. - Al Ministro della giustizia.- Per sapere - premesso che: il signor Fabio Del Toro lamenta quanto segue: nel corso dell'anno 2005 egli convenne in giudizio la società EMI Music Italy S.p.A. ed altri e la causa venne iscritta al n. 2236/2005 del ruolo generale degli affari contenziosi civili;
nell'ambito del suddetto contenzioso in data 1o aprile 2008 si tenne presso la corte di appello di Firenze l'udienza collegiale che vedeva il collegio così costituito: presidente dottor Antonio Chini, giudici consiglieri dottor Giulio De Simone e dottor Valentino Pezzutti con l'assistenza del Cancelliere Edoardo Monti;
in data 14 maggio 2008 nella medesima causa la corte di appello di Firenze emetteva un'ordinanza di non ammissibilità del giuramento decisorio ed il collegio risultava così costituito: presidente dottor Adriano Cini, Consigliere dottor Giulio De Simone, consigliere estensore dottor Valentino Pezzuti;
da altro documento della Corte emerge che a seguito della cessazione del servizio del consigliere Adriano Cini, si procede con decorrenza 1o gennaio 2008 alla variazione dei collegi ordinari della prima sezione civile ed in particolare la sostituzione del dottor Cini con il dottor Chini;
in effetti come emerge dal documento in data 19 ottobre 2007 si dichiara espressamente che a tale data si era già verificato il pensionamento del dottor Cini;
come risulta dal decreto n. 253 del presidente della corte d'appello di Firenze il consigliere dottor Adriano Cini risulta in pensionamento anticipato a far data dal 1o maggio 2007;
è di piena evidenza, su base documentale, che il dottor Cini non poteva far parte del collegio giudicante che ha emesso l'ordinanza sopra citata in data 14 maggio 2008 trovandosi all'epoca già in pensione da oltre un anno;
emerge pertanto in modo clamoroso un falso contenuto nell'atto testé indicata;
a fronte di esposto circa il provvedimento di archiviazione emesso dal procuratore generale presso la Corte suprema di cassazione in data 16 luglio 2010, il capo di gabinetto del Ministero della giustizia affermava non essersi ravvisati presupposti per approfondimenti in sede disciplinare -:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti sopra riportati;
se non intenda procedere ad un'ispezione presso la citata, corte d'appello di Firenze al fine di accertare quanto riportato in premessa al fine dell'esercizio dei poteri di competenza. (4-11861)