ALESSANDRO MANZONI


E' men male l'agitarsi nel dubbio, che il riposar nelI'errore.

Il raziocinio è un lume che uno può accendere quando vuole obbligar gli altri a vedere, e può soffiarci sopra, quando non vuol più veder lui.

L'uomo, fin che sta in questo mondo, è un infermo che si trova su un letto scomodo più o meno, e vede intorno a sé altri letti, ben rifatti al di fuori, piani, a livello: e si figura che ci si deve star benone. Ma se gli riesce di cambiare, appena stè accomodato nel nuovo,

comincia, pigiando, a sentire, qui una lisca che lo punge, lì un bernoccolo che lo preme: siamo insomma, a un di presso, alla storia di prima.

La collera aspira a punire: e, come osservò acutamente, a questo stesso proposito, un uomo d'ingegno, le piace più d'attribuire i mali a una perversità umana, contro cui possa far le sue vendette, che di riconoscerli da una causa, con la quale non ci sia altro da fare che rassegnarsi.

La ragione e il torto non si dividono mai con un taglic così netto che ogni parte abbia soltanto dell'uno e del I'altra.

Non si può spiegare quanto sia grande l'autorità di un dotto di professione, allorché vuol dimostrare agli altri le cose di cui sono già persuasi.

Que' prudenti che s'adombrano delle virtù come de' vizi, predicano sempre che la perfezione sta nel mezzo; e il mezzo lo fissan giusto in quel punto dov'essi sono arrivati, e ci stanno comodi.

Volete aver molti in aiuto? Cercate di non averne bisogno.




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